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Ragazzi a scuola di sartoria a partire da una maglietta

Immagine del redattore: Spazio 3RSpazio 3R

Da gennaio, presso l’Istituto Comprensivo Tommaso Grossi e grazie alla rete di collaborazioni con le organizzazioni del territorio e con la scuola stessa nell'ambito del progetto Scuole Aperte del Comune di Milano, ha preso avvio la seconda edizione del corso di sartoria e tessitura per otto ragazze/i delle medie. Quest’anno il tema scelto dalla nostra docente è un vero invito a essere promotori di una moda veramente sostenibile…


Il percorso…


Il corso si tiene presso il laboratorio di sartoria allestito da qualche anno presso L'Istituto Tommaso Grossi in zona Molise Calvairate a Milano e dove durante la settimana teniamo i corsi per le donne del quartiere. Ilaria, la nostra sarta, è presente ogni venerdì pomeriggio per due ore. Per 3 ragazze e 1 ragazzo è il secondo anno che partecipano essendo rimasti molto entusiasti dall'edizione dell'anno scorso.


 

Il racconto di una storia e la sensibilizzazione alla fast fashion


Quest'anno ogni incontro ha un filo conduttore: si tratta di Storia di una maglietta, il libro di attività proposto dalla FAO. L’idea è di «sensibilizzare le nuove generazioni ad un'attenzione maggiore nei confronti della sostenibilità; in questo caso l'attenzione è sull'abbigliamento che sta causando un impatto ambientale molto negativo in questo periodo storico». Il piccolo volume, infatti, ripercorre la storia di una maglietta: dal momento di produzione del cotone e del filato, alla fase di tinteggiatura e della confezione, fino all’arrivo nei negozi e nelle nostre case. L’idea è proprio quella informare i giovani sul percorso fatto dai nostri capi d’abbigliamento, facendo capire loro che quello che vediamo nei negozi è frutto di molte risorse naturali e del lavoro di tante persone.


 

I lavori realizzati…


«Il programma prevede di imparare a cucire a mano realizzando un portachiavi e di usare la macchina, di imparare a tagliare la stoffa con il cartamodello, e di cucire una cerniera per realizzare un astuccio», ci dice Ilaria. Ci saranno anche dei lavori di tessitura a mano per scoprire come nasce un tessuto, proprio come viene raccontato dalla storia della maglietta letta durante gli incontri. Infine, utilizzando la tecnica dell’up-cycling, «rielaboreremo una t-shirt che le ragazze non usano più e invece di buttarla faremo in modo di poterla riutilizzare abbellendola o trasformandola». Il programma è molto ricco, ma se ci sarà ancora tempo l’idea di Ilaria è quella di guidare le studentesse e lo studente nella confezione di altri prodotti, ad esempio una gonna.


 

L’importanza del gruppo e la soddisfazione di sé…


Ilaria ci racconta che il gruppo è molto bello e vivace: «si sta bene insieme, l'atmosfera è sempre bella e le ragazze hanno voglia di fare tante cose. Quando finiscono il loro lavoro sono molto soddisfatte e questo fa sicuramente molto bene alla loro autostima. Alcuni mi hanno detto, ad esempio, che era la prima volta che realizzavano da soli una cosa così bella». Queste riflessioni delle studentesse testimoniano ancora una volta il “potere” del fare con le mani che è sicuramente un modo per molte persone per riscoprirsi in grado di creare cose “belle”.




 













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