Si è tenuta lo scorso fine settimana la fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili FA' LA COSA GIUSTA presso la Fiera Milano City. Grazie a Giacimenti Urbani abbiamo partecipato sabato 23 marzo dalle 14 alle 16.30 con il workshop "Crea la tua shopping bag". Abbiamo chiesto a Donatella Pavan, Presidente e fondatrice di Giacimenti Urbani, di raccontarci questa esperienza insieme...
Come nasce Giacimenti Urbani? Di cosa si occupa?
L’associazione Giacimenti Urbani nasce nel 2014 da un’idea di Donatella Pavan, giornalista ambientale che guarda alla cornice ambientale normativa europea e al contempo cerca di individuare sul territorio nazionale le realtà più attive sul fronte della riduzione dello spreco di risorse. L’idea viene raccolta da un gruppo di amici e l’associazione parte con l’obiettivo di mappare le attività virtuose del territorio per favorire percorsi di economia circolare dal basso e consentire ai cittadini di avere dei riferimenti per gestire in modo responsabile la propria quotidianità. Vengono mappati i soggetti che si occupano di riduzione, riuso, riparazione, riutilizzo riciclo. Partire dal nulla è molto faticoso, ma piano piano, tentando varie strade l’associazione inizia a farsi conoscere e ad oggi sono oltre 200 le realtà mappate.
Spazio 3R è socia di Giacimenti Urbani, cosa vuol dire essere socio? E quali sono i valori comuni con Spazio 3R?
Essere soci di Giacimenti Urbani significa poter partecipare alle iniziative dell’associazione e poter fruire delle possibilità scambio di materiali, idee e iniziative all’interno della comunità, attraverso un googlegroups dedicato.
I valori comuni consistono nell’attenzione alle risorse e nel recupero dell’esistente, in questo caso dei materiali tessili, attivando nuove figure professionali capaci di gestire tessuti non seriali utilizzando ogni minimo scarto.
Il valore della riparazione è emerso anche in questa fiera, nella Piazza di Giacimenti Urbani. Dove sono stati attivati dei laboratori dedicati, qual è il senso?
Il valore della riparazione sarà sempre più determinante, viviamo in un mondo dominato dalla fast fashion dove la produzione di abiti e accessori è cresciuta in modo esponenziale negli ultimi anni, a discapito della qualità e creando una mole di rifiuti tessile immensa che la nuova normativa europea chiede ai produttori di gestire, secondo il principio della responsabilità estesa del produttore. Una strada che tutti possiamo percorre per contrastare questa emergenza è la manutenzione e la riparazione dell’esistente, soprattutto se di qualità.
Il restart-party del tessile di sabato, che vorrei chiamare CuMaRi, acronimo per Cura Manutenzione e Riparazione, ha raccolto le proposte di diversi soggetti che operano nel mondo dell’associazionismo e della cooperazione, aggregando soggetti di diversa natura con la passione del filato, del tessuto e del recupero del tessile: hanno partecipato FiloDritto, progetto che forma donne detenute all’arte del cucito, Magliando, gruppo informale di knitting che ha presentato una tecnica per recuperare le vecchie magliette facendone un filato, Taivè, che impiega donne straniere per dar vita a creazioni di recupero e Spazio 3R che ha insegnato ai partecipanti come costruire una shopping bag da materiali di recupero.
Hai vissuto in prima persona il workshop "Crea la tua shopping bag" partendo da materiali di recupero. Come è stata questa esperienza?
Finalmente sono riuscita a capire come fare una shopping bag da una bella tela a fiori recuperata da un ombrello, è stato molto divertente.
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